Indagini sui dipendenti: scoprire il lavoro nero durante la malattia

L’assenza per malattia è un diritto fondamentale di ogni lavoratore, sancito dalla legge per garantire il recupero della salute e prevenire il peggioramento delle condizioni fisiche o psicologiche. Tuttavia, purtroppo, esistono casi in cui questo diritto viene abusato.

In alcuni casi, alcuni dipendenti sfruttano il periodo di malattia per svolgere altre attività lavorative, spesso in nero, simulando indisposizioni per allontanarsi temporaneamente dal proprio impiego ufficiale.

Questo comportamento non solo compromette l’integrità del rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente, ma danneggia anche la produttività e l’efficienza dell’azienda. Le aziende, per tutelare i propri interessi e garantire un ambiente lavorativo equo e produttivo, devono adottare misure efficaci per contrastare tali abusi.

Oltre a vigilare sui comportamenti dei dipendenti, le imprese devono assicurarsi attraverso polizze assicurative adeguate per proteggere il proprio patrimonio, scegliendo assicurazioni che offrano copertura contro incidenti, eventi naturali e possibili rischi di fallimento, garantendo così una gestione stabile e sicura della propria attività.

Normativa e rischi per il dipendente

La normativa italiana è molto chiara riguardo alle conseguenze per i dipendenti che lavorano durante il periodo di malattia.

La Corte di Cassazione ha più volte ribadito i diritti e i doveri delle parti coinvolte, sottolineando l’obbligo del dipendente di concentrarsi sulla guarigione per poter tornare al lavoro il prima possibile e non privare l’azienda della sua operatività. In particolare, lavorare durante il periodo di malattia è considerato un illecito disciplinare in due specifici casi:

  • Se la seconda attività dimostra che la malattia non esiste: in questo caso, l’attività svolta durante il periodo di malattia dimostra che il dipendente non è realmente malato, ma sta semplicemente usufruendo ingiustamente del congedo per malattia.
  • Se ritarda o impedisce la guarigione completa: anche se il dipendente è realmente malato, lo svolgimento di un’altra attività lavorativa può compromettere il processo di guarigione, prolungando l’assenza dal lavoro.

Ma cos’è la corte di cassazione?

La Corte di Cassazione è l’organo di vertice della giurisdizione ordinaria italiana, il più alto grado di giudizio del sistema giudiziario italiano. La sua funzione principale è quella di garantire l’interpretazione uniforme della legge e la corretta applicazione del diritto su tutto il territorio nazionale. In particolare, la Corte di Cassazione svolge le seguenti funzioni:

  • Giudizio di legittimità
  • Uniformità dell’interpretazione della legge
  • Nomofilachia
  • Rispetto dei diritti fondamentali
  • Risposte alle questioni pregiudiziali.

Lavorare in nero durante la malattia

Lavorare in nero durante il periodo di malattia rappresenta una grave violazione disciplinare e legale. Secondo la normativa vigente, il dipendente è tenuto a dedicarsi esclusivamente alla guarigione nel minor tempo possibile, evitando qualsiasi attività che possa prolungare o aggravare la sua condizione. Questo obbligo esiste per garantire che l’assenza per malattia sia utilizzata esclusivamente per il recupero della salute, in modo da non penalizzare l’azienda con assenze ingiustificate e prolungate.

Quando un dipendente viene sorpreso a svolgere un’altra attività durante il periodo di malattia, la situazione diventa molto complessa. Il dipendente deve essere in grado di dimostrare la compatibilità tra la seconda attività e lo stato di malattia, l’assenza di elementi che possano far sospettare che la malattia sia fittizia e che l’attività svolta non ostacoli la guarigione.

Cosa fare se il dipendente viene sorpreso

Se un dipendente viene scoperto a svolgere un’altra attività durante gli orari di malattia, deve dimostrare la compatibilità tra la seconda attività e lo stato di malattia. In particolare, il dipendente deve dimostrare:

  • La compatibilità tra la seconda attività e lo stato di malattia: deve essere chiaro che l’attività svolta non compromette il recupero della salute.
  • L’assenza di elementi che possano far sospettare che la malattia sia fittizia: devono esserci prove concrete della malattia.
  • Che l’attività svolta non ostacola la guarigione: l’attività non deve interferire con il trattamento medico o con il riposo necessario.

Ruolo delle agenzie investigative

Le agenzie investigative possono svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutare le aziende a verificare la correttezza delle assenze per malattia. Gli investigatori privati raccolgono prove concrete come foto e video, che possono essere utilizzate per dimostrare l’illecito e procedere con un licenziamento per giusta causa. Le attività investigative includono:

  • Raccolta di dati sul lavoratore: informazioni dettagliate sul comportamento del dipendente durante il periodo di malattia.
  • Appostamenti e osservazioni discreti: monitoraggio delle attività del dipendente senza destare sospetti.
  • Controllo dei profili social e raccolta di materiale multimediale: verifica delle attività online del dipendente per individuare eventuali incongruenze con lo stato di malattia dichiarato.

Vantaggi per l’azienda

Assumere un investigatore privato offre diversi vantaggi alle aziende. Tra questi:

  • Identificare i falsi malati e mantenere alta la produttività: l’individuazione tempestiva dei dipendenti che abusano del congedo per malattia consente all’azienda di prendere provvedimenti immediati, mantenendo la produttività alta.
  • Avviare il licenziamento immediato per giusta causa e sostituire i dipendenti assenteisti: l’accumulo di prove concrete permette all’azienda di procedere con il licenziamento per giusta causa, riducendo i tempi di inattività e sostituendo rapidamente i dipendenti assenteisti.

Per tutte queste ragioni, rivolgersi a un’agenzia investigativa professionale come First Investigazioni è fondamentale per garantire prove inconfutabili e procedere legalmente contro i dipendenti che abusano dei loro diritti di malattia.

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