Quali sono gli incentivi per il piano Industria 4.0?

Prima ancora di passare in rassegna quelli che sono gli incentivi previsti per il piano Industria 4.0 è necessario far luce sul significato di questo termine. Ultimamente, infatti, si sente parlare spesso di Industria 4.0 o Industry 4.0, un termine che fa riferimento ad un piano di innovazione e gestione aziendale che tiene conto delle moderne tecnologie, fra cui l’Industrial Internet of Things.

Quando si parla di Industria 4.0 dunque si sottende una vera e propria trasformazione aziendale che coinvolge sia i beni materiali, come ad esempio i macchinari, che i beni immateriali e diversi, come nel caso della consulenza e della formazione dei dipendenti. L’obiettivo di questo piano è quello di spingere il maggior numero possibile di aziende verso un percorso di innovazione, in cui le macchine sono connesse alla rete e da essa ottengono informazioni e dati strategici sui quali basare i progetti futuri dell’azienda.

Gli incentivi previsti, con particolare riferimento all’anno corrente, riguardano quindi i beni materiali, i beni immateriali e i beni strumentali di un’azienda.

Criteri e dichiarazioni per la Transizione 4.0

Gli incentivi per il piano Industria 4.0 riguardano in particolare tre aspetti relativi ai beni strumentali e immateriali: il credito di imposta, la riscossione e la validità. Partendo dal presupposto che, a prescindere dal tipo di bene, la validità è impostata fino al 31/12/2022 e che la riscossione avviene in tre quote annuali a partire dall’anno di avvenuta interconnessione, ciò che cambia è sostanzialmente il credito di imposta.

Per quanto riguarda i beni strumentali, infatti, il credito di imposta applicato è compreso tra il 10% e il 40% da 2,5 milioni di euro a 20 milioni di euro, mentre per i beni strumentali diversi da Industria 4.0 è pari al 6% fino a un massimo di 1 milione di euro. Per i beni immateriali, infine, nei quali rientrano ad esempio i software, il credito di imposta applicato è del 20% fino ad un massimo di 1 milione di euro.

A tutti questi fattori vanno poi ad aggiungersi dei criteri che devono essere rispettati per poter aver accesso agli incentivi, tra i quali figurano un’interfaccia uomo-macchina semplice ed intuitiva, il controllo PLC, la conformità ai più recenti standard in materia di sicurezza, igiene e salute, l’integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica e l’interconnessione a sistemi informatici di fabbrica.

Perché i Raffrescatori Evaporativi sono Tecnologie 4.0

Ma quali sono i macchinari o più in generale i beni materiali che rientrano nel piano degli incentivi Industria 4.0? Fare una lista sarebbe lungo e dispendioso ma tra questi figurano, ad esempio, i sistemi e i dispositivi per il raffrescamento delle aree industriali e civili come capannoni, magazzini, allevamenti, scuole ed ospedali. In questa categoria rientrano i cosiddetti Raffrescatori Evaporativi Industriali, sistemi innovativi e intelligenti che si basano sul naturale processo di evaporazione dell’acqua per rinfrescare ambienti di piccole, medie e grandi dimensioni.

Il loro più grande vantaggio, che le rende delle vere e proprie tecnologie 4.0 e dei dispositivi rispettosi dell’ambiente, è il fatto di non dover ricorrere all’utilizzo di gas refrigeranti ed altre sostanze chimiche per il raffreddamento. Il funzionamento dei raffrescatori evaporativi industriali si basa infatti sull’aria calda che viene convogliata all’interno del dispositivo e, quando entra a contatto con il filtro bagnato, evapora venendo rimessa in circolo all’esterno come aria rinfrescata e purificata. Perfetti per rinfrescare i capannoni industriali in estate e garantire il benessere dei lavoratori, trovano impiego in moltissimi settori.