Oggi vogliamo parlarvi di una questione un po’ spinosa, su cui spesso si interrogano gli imprenditori. L’argomento dell’articolo che segue riguarda le sas e la possibilità che i soci hanno di cedere la propria quota di partecipazione.
Prima di arrivare al nocciolo di questa atavica questione, però, è forse necessario fare un po’ di chiarezza. E dunque, partiamo come ogni volta da una definizione precisa.
Che cosa sono le SAS?
Una società in accomandita semplice (S.A.S) può essere identificata in un’associazione – che può presentare carattere commerciale o anche no – all’interno della quale vengono riconosciute due tipologie di soci: i soci accomandatari e i soci accomandanti. I nomi di entrambe le categorie devono apparire nell’atto costitutivo.
Come si costituisce?
Per costituire una società in accomandita semplice, dunque, la prima cosa da fare è ricercare dei soci e redigere un atto costitutivo con il supporto di un notaio. La Sas richiede una Partita IVA e un codice fiscale aziendale. Inoltre, per fondare la vostra Sas sarà necessario anche richiedere l’iscrizione alla Camera di Commercio, pagare i contributi INPS e iscriversi all’Inail.
Accomandanti e accomandatari: qual è la differenza?
Per comprendere fino in fondo in che cosa una sas differisce da tutte le altre società costituibili, è molto importante saper riconoscere la differenza tra accomandanti e accomandatari.
Gli accomandatari sono quei soci che hanno il potere amministrativo sulla società e che, in caso di indebitamento, sono chiamati a risanare anche con il loro patrimonio. Gli accomandanti, al contrario, rischiano unicamente quello che hanno investito ma il patrimonio resta salvo. Inoltre, questa categoria non ha potere amministrativo sulla società.
I soci possono cedere la loro quota?
Veniamo dunque alla domanda che ci porta a parlare di società in accomandita semplice. In questa tipologia di attività, che cosa accade quando un socio sceglie di cedere la sua quota?
La questione della cessione – quando si parla di sas – diventa come abbiamo detto più complessa di quel che si è portati a credere. Difatti, a un socio accomandatario non è concesso di cedere la propria quota di partecipazione. Questa possibilità può essere una via d’uscita solo se tutti gli altri soci si dicono consenzienti. Al contrario, invece, i soci accomandanti possono cedere la quota più facilmente, ma non senza sottostare ad alcune importanti regole e condizioni. Per entrambe le categorie, la possibilità in questione è remota ma possibile se si presentano le condizioni necessarie.