Il work life balance, ossia l’equilibrio tra vita privata e vita professionale, è uno dei fattori in grado di fare la differenza quando si è alla ricerca di un impiego.
Si tratta di un aspetto molto importante, al quale sempre più spesso non si intende rinunciare e ed è in vetta alla classifica degli elementi più ricercati in un’azienda insieme ad un clima aziendale sereno e stimolante.
Fino a pochi anni fa, era opinione diffusa che il tempo dedicato alla vita privata non fosse prioritario rispetto al tempo dedicato alla professione. Il progresso tecnologico, nel tempo, ha reso meno netti i confini tra vita professionale e privata, perché ormai, grazie ai moderni dispositivi, si è raggiungibili ovunque.
Ed è proprio questa tendenza all’iper-produttività della società moderna che ha portato a ripensare i confini tra vita privata e professionale, dando il giusto valore al tempo sia dentro che fuori dall’ufficio.
La ricerca di un equilibrio tra vita privata è importante soprattutto per una questione di salute, sia fisica che mentale. Diversi studi scientifici hanno evidenziato come l’eccessivo stress da lavoro sia associato ad un maggior rischio di incorrere in patologie croniche e problemi cardiocircolatori.
Fortunatamente, le aziende moderne in grado di stare al passo coi tempi hanno capito che il benessere dei dipendenti ha un’influenza positiva sulla loro motivazione e sulla loro produttività.
Per questo vengono spesso implementate iniziative volte alla promozione del benessere aziendale, come un maggiore ricorso al lavoro da remoto, la possibilità di beneficiare di fasce orarie flessibili e la riduzione delle ore di straordinario.
E di conseguenza vengono scoraggiate tutte quelle attività che potrebbero incidere negativamente sul carico di lavoro dei dipendenti o che potrebbero portarli a lavorare oltre gli orari stabiliti, come, ad esempio, i meeting a ridosso dell’orario di uscita.
Al giorno d’oggi la maggior parte delle aziende ha compreso che un buon equilibrio tra lavoro e vita privata rappresenta la chiave del successo.
In Prestiter, azienda che quest’anno si è aggiudicata il titolo di Best Work Place, risultando tra le migliori 10 aziende italiane in cui lavorare secondo le opinioni dei dipendenti, si investe costantemente nel capitale umano.
Non a caso il pay-off aziendale è “Migliore Sempre!” che, stando alle parole dell’amministratore delegato Andrea Di Vincenzo, significa “credere nelle persone e nella loro capacità di miglioramento continuo”.
Non a caso, vengono portate avanti iniziative per mantenere l’ambiente di lavoro sano, in cui ad ognuno vengono date le stesse opportunità di fare carriera per reale merito, dinamico e interessante, dove vengono forniti a tutti i mezzi più adeguati per incentivare le proprie potenzialità e ottenere risultati professionali importanti, sereno e positivo dove le più grandi ricompense sono il rispetto reciproco e il riconoscimento del valore del lavoro svolto.
La priorità in Prestiter è avere dei dipendenti preparati ed efficienti che abbiano sempre a disposizione tutti gli strumenti per lavorare al meglio delle loro possibilità.
Per questo, in azienda, sono in attivo processi di alta formazione continua e costante per i dipendenti. La formazione in Prestiter è considerata una vera e propria strategia vincente che dimostra come al crescere dell’esperienza positiva dei collaboratori cresca di pari passo anche quella dei clienti, in un circolo virtuoso di fiducia e soddisfazione.
Inoltre, viene offerta, ai dipendenti che ne avessero necessità, la possibilità di lavorare in smart working per un periodo per motivi di salute o familiari. Un’organizzazione del lavoro più flessibile ha, di fatto, ripercussioni positive sul raggiungimento dei risultati.
In linea generale, comunque, è possibile adottare alcuni accorgimenti nella propria quotidianità per migliorare il personale work-life balance.
Ad esempio è importante riuscire a dare valore alla parola “No”, che, attenzione, non è da considerare sempre in negativo. A volte un “no” può essere un’ancora di salvezza che impedisce di essere troppo disponibili e limita in maniera sana il carico di lavoro, permettendo così di mantenere la concentrazione e svolgere le mansioni quotidiane al meglio delle possibilità.
Altro fattore molto importante è il tempo dedicato agli affetti e allo svago, che deve avere la stessa importanza (se non di più) del tempo utilizzato per la professione. Staccare la spina e riposarsi è fondamentale per mantenere alto il proprio rendimento, per cui è importante creare una sorta di lista dove riportare passioni, hobby, svaghi per non posticiparli o cancellarli a causa del lavoro.
Inoltre, attraverso le mail e le telefonate a volte può risultare difficile staccare dalla professione, perciò, almeno nei weekend e fuori dall’orario di lavoro, è importante imparare a disattivare le notifiche collegate all’ufficio, così da ridurre pensieri e stress.
Infine, essere dei lavoratori ambiziosi non vuol dire sforzarsi eccessivamente e concedere più tempo del dovuto alla sfera professionale. Così facendo, diventa concreto il rischio di essere colpiti dalla sindrome di burnout, ovvero uno stato di esaurimento emotivo e fisico derivante dallo stress cronico associato al contesto lavorativo.
Per tutti questi motivi, è di fondamentale importanza saper bilanciare vita privata e lavoro e separare tempi e spazi ad essi dedicati per il proprio benessere ma soprattutto per vivere al 100% la propria vita, privata e professionale.