Le novità della nuova legge fallimentare. I vantaggi per l’imprenditore

Ad Agosto 2020 entra in vigore la nuova legge fallimentare con il nuovo codice della crisi d’impresa, che ha introdotto nuove procedure per l’accordo sulla ristrutturazione del debito. Ad un primo sguardo, il nuovo codice della crisi d’impresa potrebbe sembrare l’ennesimo peso a carico delle aziende ma non è così e le caratteristiche tecniche e legislative sono ben spiegate in questo articolo pubblicato sul sito dello studio legale Damiani&Damiani dal titolo: Ruolo dell’impresa nelle nuove procedure per la ristrutturazione del debito

La nuova legge fallimentare e l’accordo preventivo sulla ristrutturazione del debito. Cosa deve fare l’impresa

Per gestire una fase di crisi finanziaria e sfruttare tutti i vantaggi derivati dalla nuova legge sul fallimento, l’imprenditore deve istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura ed alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa, del rischio e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.

Ecco perché entra in gioco il ruolo dell’avvocato di fiducia della società, specializzato nella gestione della crisi di impresa e liquidazione giudiziale, nella mediazione e nel recupero del credito. La legge è pensata per aiutate le aziende a gestire la ristrutturazione del debito e le situazioni di crisi finanziaria. In sostanza la legge prevede dei benefici sia per chi vuole recuperare il credito velocemente, sia per coloro che alla guida di un’azienda si trovano ad affrontare una crisi finanziaria anche per le società piccole e finanziate con risorse dei soci

La mediazione extragiudiziale per il risanamento del debito

Il nuovo codice sul fallimento e della crisi d’impresa prevede una fase di mediazione tra creditore e debitore extragiudiziale fuori dai tribunali. Questa fase si chiama procedura d’allerta e serve per dare all’imprenditore la possibilità di essere egli stesso ad avvertire l’organo preposto, chiamato  OCRI e istituito presso le Camere di Commercio locali, che l’azienda sta attraversando un periodo di crisi ed ha bisogno di aiuto per gestire il debito.

Sono anche previsti dei vantaggi fiscali a favore dell’azienda che assume un comportamento virtuoso nella gestione del debito, in risposta ai creditori sia essi pubblici come INPS o Agenzia delle Entrate, sia privati.

In sostanza si tratta di attivare un meccanismo di mediazione per arrivare ad un concordato preventivo che permetta di:

  • risanare il debito;
  • recuperare il credito;
  • garantire la continuità aziendale a beneficio di tutti i soggetti coinvolti in un’impresa, soci, dipendenti, fornitori.

Un modo nuovo per superare la crisi finanziaria o di liquidità senza necessariamente andare incontro al fallimento.