Resto al Sud: l’imprenditoria giovanile riparte dal Mezzogiorno

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Sono tante le agevolazioni di cui godono gli imprenditori e i liberi professionisti del momento. Tra queste compare Resto al Sud, un bando destinato agli imprenditori del Mezzogiorno.

A seguito della crisi del 2009 – che ha messo in ginocchio l’intera scena finanziaria mondiale –  l’economia del meridione italiano ha subito una forte battuta d’arresto, restando incagliata in uno spazio costrittivo e a sua volta impantanato. A distanza di 10 anni, però, lo scenario è assai cambiato: l’imprenditoria giovanile riparte proprio dal sud Italia e lo fa attraverso una serie di agevolazioni finanziarie.

I dati sono incoraggianti, il Mezzogiorno è terreno fertile per start up e imprese giovanili. La realtà che oggi siamo lieti di osservare, però, va ulteriormente incentivata. Per questo si fanno spazio bandi come quello di Resto al Sud. Approfondiamo meglio l’argomento.

Che cos’è Resto al Sud?

Resto al Sud è un finanziamento destinato a imprenditori e liberi professionisti che operano nelle 8 regioni del Sud Italia. Tale agevolazione ha tutto l’intento di contrastare con forza la delocalizzazione delle aziende meridionali e di crearne di nuove e più ambiziose.

Chi sono i destinatari di Resto al Sud?

I destinatari di Resto al Sud sono giovani dai 18 ai 46 anni che sono residenti nel Sud Italia o che intendono spostarsi per aprire una nuova attività in Puglia, Campania, Calabria, Molise, Basilicata, Sicilia, Sardegna o Abruzzo. I settori in cui è possibile collocarsi, usufruendo dell’agevolazione, sono quelli della produzione di beni o della fornitura di servizi nell’industria e nell’ambito dell’artigianato, del turismo della pesca e dell’acquacoltura. Tra le spese ammissibili troviamo invece quelle di ristrutturazione o di beni immobili, le spese per l’avvio dell’impresa, ma anche l’acquisto di strumenti, macchinari, attrezzi e software necessari per la conduzione dell’attività.

In cosa consiste il finanziamento?

Il finanziamento di Resto al Sud arriva a coprire il 100% delle spese. Parte del contributo (precisamente il 35% dell’investimento) è a fondo perduto. Il restante 65%, invece, è a tasso zero e deve essere risanato in otto anni. Il prestito complessivo può giungere ad una somma di 1.250 milioni di euro.

Come fare domanda?

La domanda per Resto al Sud dovrà presentare al meglio il progetto e gli imprenditori che ne sono a capo.

All’interno del programma dev’essere indicata la mission dell’impresa, il mercato in cui s’intende operare e la strategia di marketing da voler attuare. La parte descrittiva dev’essere chiaramente corredata di numeri e dati finanziari.